Angélique Kidjo
Angélique Kidjo, cantautrice, compositrice e attivista, è la prima artista africana nera ad aver ricevuto una stella sulla celebre Hollywood Walk of Fame.
Cinque volte vincitrice del Grammy Award, con sedici album al suo attivo, è una delle più grandi artiste della world music.
Time Magazine l’ha definita la prima diva africana. La BBC l’ha inclusa nella sua lista delle 50 figure più iconiche del continente e nel 2011 The Guardian l’ha inserita tra le prime 100 donne più stimolanti del mondo. Forbes l’ha posta come prima donna nella lista delle celebrità più potenti in Africa.
Nel 2015 ha vinto il Crystal Award assegnato dal World Economic Forum di Davos, in Svizzera, l’Amnesty International Ambassador of Conscience Award nel 2016 e il German Sustainability Award nel 2018.
La sua voce, la presenza scenica e la fluidità in cui spazia tra più culture e lingue le hanno dato fama internazionale. Fonde le tradizioni dell’Africa occidentale con elementi di R&B, funk e jazz americani, mescolate alle influenze provenienti da Europa e America Latina.
Nel 1983 per fuggire dalla repressione del regime in Benin si è trasferita a Parigi, dove ha svolto vari lavori per pagarsi un’importante scuola di jazz. Presto è entrata in contatto con vari musicisti famosi della world music iniziando come cantante di supporto per varie band. Con il suo primo gruppo Pili Pili, ha inciso due album e partecipato al Festival jazz di Montreux, in Svizzera. Il grande successo del suo album da solista, Paraku, del 1990, l’ha lanciata nel panorama musicale franco-africano.
Dopo aver esplorato le strade della diaspora africana, attraverso il Brasile, Cuba e gli Stati Uniti, ha reinterpretato, con ritmi elettrizzanti, chitarre africane e cori a strati Remain in Light, album dei Talking Heads del 1980.
Nel gennaio 2014 è uscita la sua autobiobrafia Spirit Rising: My Life, My Music.
Ha suonato anche con diverse orchestre internazionali e, nel settembre 2015 ha cantato per l’apertura dell’Assemblea delle Nazioni Unite.
Negli ultimi anni c’è stata anche una fortunata collaborazione con Philip Glass.
I suoi concerti, tenuti durante tour mondiali, sono famosi per la sua grande energia e raffinatezza musicale.
Ambasciatrice di buona volontà per UNICEF e OXFAM, è stata portavoce di AFAWA (Azione finanziaria affermativa per le donne in Africa) al G7 del 2019. La sua fondazione, Batonga, sostiene e incoraggia l’educazione femminile.
Negli anni, ha collaborato con musicisti e musiciste del calibro di Carlos Santana, Alicia Keys, Peter Gabriel, Ziggy Marley, Sting, John Legend, Carmen Consoli, Youssou N’Dour e molte altre/i.
L’università di Harvard le ha conferito un master in Jazz nel 2018.
Alcune sue canzoni sono state incluse nelle colonne sonore di film, tra cui Ace Ventura – Missione Africa, Street Fighter – Sfida finale e Caro diario.
Il 13 luglio 2021 ha cantato alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Tokyo.
La BBC l’ha inclusa nella lista delle 100 donne più stimolanti e influenti di tutto il mondo per il 2020. Nello stesso anno, il 13 luglio, è comparsa in prima pagina sul New York Times per celebrare il suo compleanno e l’anniversario dell’indipendenza del Benin.
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