Bia Ferreira è cantautrice, polistrumentista e attivista femminista nera intersezionale.
Con uno stile unico che unisce soul, reggae, blues, funk, R&B e gospel suona una musica che ha definito MMP (Música de Mulher Preta), la musica delle donne nere.
Un’arte che nasce per generare “disagio” che a sua volta produce“movimento” per comunicare, sensibilizzare e informare.
Nata a Carangola, in Brasile, il 19 aprile 1993, in una famiglia evangelica, sua madre è un’insegnate di canto e direttrice di coro. Ha iniziato a studiare il pianoforte a soli tre anni, per poi continuare al conservatorio. A dodici anni ha scritto la sua prima canzone in cui chiedeva a Dio di non essere lesbica, retaggio della sua educazione fortemente religiosa.
A quindici anni ha lasciato la casa dei genitori, iniziato a viaggiare in autostop e a esibirsi per strada per sopravvivere, sviluppando un peculiare modo di suonare la chitarra, appoggiandola dietro alla testa o usando soltanto una mano.
È stato in quel periodo che ha iniziato ad avvicinarsi ai collettivi di lotta nera femminista.
Le sue canzoni si muovono tra ritmi R&B, ballate soul, afrobeat, groove reggae o padogão bahianais, creando un rap consapevole e un flow tagliente. I suoi brani parlano della condizione delle donne in Brasile, di emarginazione, povertà, esclusione, razzismo e omofobia.
La canzone che l’ha resa nota al grande pubblico, Cota Não É Esmola, che parla della disparità di accesso all’università da parte della popolazione nera, è diventata un testo obbligatorio per l’esame di ammissione all’Università di Brasilia e di altri atenei carioca.
Il suo album Igreja Lesbiteriana, Um Chamado, del 2019, i cui testi sono stati scritti e cantati secondo un approccio di programmazione neurolinguistica che dovrebbe aiutare il cervello ad assorbire meglio il suo messaggio, è stato lanciato col singolo De Dentro do AP, con un video prodotto da un team di sole donne, un cast e una troupe interamente neri, comprendeva un’esibizione della poeta Thata Alves. La chiesa a cui il titolo del disco fa riferimento è un luogo di rifugio per persone rifiutate dagli altri luoghi di culto.
Con due album all’attivo, una nomination ai Woman in Music Awards del 2018, una notevole performance al WOMEX di Lisbona nel 2022, Bia Ferreira che a teatro è stata la protagonista del musical Elza, in cui ha interpretato la grande musicista brasiliana Elza Soares, non manca mai di portare il suo contributo in manifestazioni in supporto dei diritti umani.
È stata tra le protagoniste del documentario A Thousand Women e, nonostante il governo Bolsonaro abbia tentato di tacitarne la voce, facendo annullare tanti suoi concerti, lei continua imperterrita a produrre, esibirsi e portare avanti le sue istanze e idee, esportando la sua musica in tutto il mondo.
#unadonnalgiorno
https://www.unadonnalgiorno.it/bia-ferreira/