Oggi le donne del giorno sono tre e fanno parte di una band orgogliosamente queer diventata il riferimento di una generazione che si crogiola nella tristezza, boygenius.
Il nome del gruppo, formato da Julien Baker, Phoebe Bridgers e Lucy Dacus è nato come una provocazione al culto che circonda le band formate da soli maschi durante le loro conversazioni in cui si raccontavano delle esperienze spiacevoli con uomini che sostenevano di essere geni.
Tutte professioniste che lavoravano da sole, erano state chiamate a suonare insieme in alcuni concerti e, nel 2018, hanno sentito l’esigenza di unirsi.
Il loro primo EP omonimo è stato inserito nelle classifiche dei migliori progetti discografici dell’anno da svariate riviste musicali.
Dopo aver fatto incetta di premi, aver posato in maniera irriverente sulle copertine delle maggiori riviste internazionali, hanno annunciato una pausa in cui si sono tutte dedicate alla loro musica.
Tornate insieme hanno prodotto diversi EP e, nel 2023, hanno pubblicato il loro primo album, The Record, acclamato dalla critica e apprezzato dal pubblico che ha raggiunto subito le vette delle classifica britanniche e statunitensi e ha ricevuto sei nomination ai Grammy, vincendone tre nelle categorie Miglior album di musica alternativa, Miglior canzone rock (con Not Strong Enough) e Miglior interpretazione rock.
Talentuose e determinate, rappresentative di una nuova generazione fluida e impegnata, sono riuscite a diventare uno di quei modelli di riferimento che avrebbero voluto avere quando erano piccole e sognavano di fare musica.
«Se avessi avuto più idoli queer o transgender quando ero piccola, sarebbe stato più normale per me impegnarmi in queste cose», ha raccontato Lucy Dacus in un’intervista «Noi siamo arrivate al punto di sembrare quasi ridicole, con tutte le nostre buffonate sul palco e i baci, ma avrei voluto vedere rappresentazioni giocose e gioiose della queerness».
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