Camila Sosa Villada
Attrice, autrice e scrittrice fra le voci letterarie più dirompenti del panorama argentino.
Metà di me è composta dal presente e l’altra metà dal passato. Non c’è dubbio che vivrò il resto della mia vita come Camila, ma non potrò mai, in nessun modo, essere costretta a cancellare quel ragazzo dalla mia memoria – il ragazzo che trascorreva la ricreazione scolastica da solo, guardando come gli altri venivano serviti al loro banchetto; il ragazzo a cui non era permesso piangere, che non poteva chiedere aiuto, che non poteva fare nulla per se stesso.
Camila Sosa Villada, attrice e scrittrice fra le nuove voci letterarie più dirompenti del panorama argentino.
Nata nel corpo di un uomo il 28 gennaio 1982 a La Falda, vicino Córdoba, durante la sua infanzia si è spostata in diverse città. È stata prostituta, venditrice ambulante, addetta alle pulizie e fatto altri lavori, prima di riuscire a studiare Comunicazione Sociale presso la Scuola di Scienze dell’Informazione dell’Università Nazionale di Córdoba e intraprendere la sua carriera come attrice e cantante.
Nel 2009, ha presentato la sua opera teatrale Carnes tolendas, retrato escénico de un travesti, basato sulle sue esperienze personali che ha raccontato sul suo blog.
Nel marzo del 2010 ha collaborato per diversi mesi con il Centro Culturale Rojas, che dispone di un dipartimento per i lavori legati al genere e ha messo in scena Carnes tolendas, spettacolo che ha spopolato al Festival Internazionale di Buenos Aires ed è stato proiettato al Bicentenario degli studenti di teatro, festival che riunisce studenti di teatro provenienti da tutto il paese.
Nel 2011 è stata la protagonista del film Mía di Javier van de Couter.
Nel 2012, Sosa Villada ha recitato in La viuda de Rafael, una miniserie in cui ha interpretato Nina, la moglie transessuale di un ricco uomo d’affari che, dopo la morte del marito, deve lottare per ciò che è suo, contro i suoi dispettosi suoceri.
Il 7 agosto 2013 ha ottenuto la carta d’identità col cambio di genere ed è diventata ufficialmente Camila Sosa Villada.
Nel 2015 ha pubblicato il suo libro di poesie La novia de Sandro, nel 2018 l’autobiografia El Viaje Inútil e l’anno seguente Las malas che in Italia porta il titolo Le cattive, ha venduto più di 100.000 copie in Argentina e, tradotto in più di dieci lingue, è diventato, in breve, un successo internazionale che le è valso il Premio Sor Juana de la Cruz 2020.
Nel 2022 è uscita la raccolta di racconti Soy una tonta por quererte pubblicata in Italia col titolo Sono una pazza a volere te.
Nove storie di personaggi stravaganti e incredibilmente umani attraverso i quali affronta i temi più urgenti del nostro tempo. Una donna che si guadagna da vivere fingendo di essere la fidanzata di uomini gay, una nonna che considera la merenda un addestramento alla vita e due parrucchiere trans strabiliate dall’incontro con Billie Holiday in una fumeria di Harlem.
Un’opera visionaria e brutale, in equilibrio fra realtà e magia, fra amore e terrore, fra desiderio e lotta, dove il realismo si stempera entrando nel nuovo gotico latinoamericano.
Protagonisti e protagoniste dei racconti sono costrette a confrontarsi con un mondo spesso impietoso: vittime di violenza, di discriminazione, del neoliberalismo sfrenato, eppure sempre aperte al confronto, alla solidarietà, alla vita.
Camila Sosa Villada ha ricevuto vari premi come attrice e autrice e per il suo attivismo è entrata a far parte del Segretariato per i Diritti Umani della provincia di Córdoba.
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