Quando ho pensato di creare una mia linea mi sono sentita dire che non ce l’avrei fatta. Ma sono testarda e ho continuato per la mia strada, ad abbattere i muri.
Cristina Fogazzi è la fondatrice di VeraLab, una delle realtà cosmetiche di maggior successo in Italia.
Imprenditrice visionaria, divulgatrice e interprete di un nuovo messaggio sul potere della bellezza inclusiva, ha creato la sua start-up nel 2015 dando vita, in pochi anni, a un marchio da oltre settanta milioni di euro di fatturato, con oltre 60 dipendenti e 1 milione di follower su Instagram.
Nel 2019 è stata inserita da Forbes Italia nella lista delle 100 donne più influenti per la sua capacità di innovare.
Nata a Sarezzo, Brescia il 25 giugno 1974, ha recentemente raccontato di avere avuto un’infanzia complicata. È cresciuta tra i litigi dei genitori separati e poi tornati insieme, provando ad arginare la depressione della madre che ha tentato il suicidio davanti ai suoi occhi quando aveva soltanto otto anni.
Nel 2009, a 35 anni, dopo essere stata licenziata dal centro estetico dove lavorava come venditrice, ha deciso di aprirne uno suo a Milano che ha chiamato Bellavera.
Per promuoverlo si è servita del web e dei social e aperto il blog dell’Estetista Cinica in cui, con stile graffiante e auto-ironico, ha iniziato a dare consigli e abbattere una serie di miti e credenze sui trattamenti di bellezza, invitando le donne a piacersi e accettarsi.
Diventata in breve tempo una divertente e iconica celebrità, nel 2015 ha lanciato una linea di prodotti per la cura del viso e del corpo col brand VeraLab. Negli anni successivi la sua popolarità è cresciuta grazie anche al programma tv di Rai2 Detto Fatto.
Nel 2016 ha pubblicato un libro scritto a quattro mani con il chirurgo estetico Enrico Motta, dal titolo Guida cinica alla cellulite (finito nella classifica dei 100 libri best seller in Italia).
Intuendo fin da subito le potenzialità del web, agli inizi della sua impresa caratterizzata da prodotti provenienti da una filiera controllata e realizzati in Italia, le vendite avvenivano soltanto con l‘e-commerce. Col tempo ha aperto due negozi a Milano e Roma e centinaia di punti vendita in grandi magazzini e profumerie.
Con grande talento manageriale ha attuato una rivoluzione dell’approccio alla beauty experience, facendo leva su progetti inediti, sulla social responsibility e sul welfare.
Per questa crescita costante ed esponenziale, dal 2020 per tre anni consecutivi, la sua società si è aggiudicata il Premio Pambianco le Quotabili, un attestato di merito per le imprese capaci di produrre valore candidabili per essere quotate in Borsa.
Impegnata nel sociale è Ambasciatrice della prevenzione per l’associazione no profit Komen Italia che si occupa di lotta contro il tumore al seno e fa anche parte dei Capitani Famosi, personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport che, attraverso il loro seguito mediatico e di pubblico, diffondono l’importanza di una continua vigilanza sulla salute.
Amante della bellezza in tutte le sue forme, ha ideato dei progetti itineranti per coinvolgere il suo vasto pubblico in esperienze totalizzanti e immersive condividendo la sua passione per l’arte.
Con l’iniziativa Bellezze al museo, simboleggiata dall’eco-truck rosa, il suo marchio ha fatto il giro della penisola affiancando il proprio nome a diverse istituzioni culturali, supportando i musei e le loro collezioni e veicolando, tappa dopo tappa, il suo messaggio di body positivity.
Questa esperienza, nel 2022, è sfociata nella pubblicazione del libro Il mio Grand Tour. Storie di luoghi, di arte e di ansia in cui ha raccontato il suo viaggio personale nell’arte e nei luoghi del cuore italiani. Un racconto appassionato sul potere salvifico della bellezza.
Questa donna comune e insieme straordinaria, partita da un semplice studio di estetista, che in dieci anni è riuscita a costruire un piccolo impero specializzato nella skin care, ha riformulato lo storytelling legato alla cosmetica, definendo un nuovo dialogo con la clientela e una rinnovata consapevolezza del proprio corpo, delle potenzialità di una consulenza personalizzata e di una routine di bellezza.
Sono sicura che se fossi un uomo, con i numeri che fa la mia azienda, sarei considerato un genio dell’imprenditoria. Invece resto l’Estetista Cinica.
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