Elis Regina, sovrana della Musica Popolare Brasiliana, è stata la cantante che ha sfidato la dittatura militare.
È stata una delle più grandi interpreti di sempre e il simbolo della gente comune, nel Brasile degli anni Sessanta. La sua voce graffiata, capace di straordinari gesti vocali, illuminava i testi delle canzoni e l’anima della gente con l’autenticità di ritmi e colori personalissimi.
Per il suo temperamento infuocato e la grande energia, veniva chiamata uragano o anche peperoncino.
Nata col nome di Elis Regina Carvalho Costa a Porto Alegre, il 17 marzo 1945, in una famiglia operaia, a soli sette anni ha partecipato al suo primo programma radiofonico e a dodici ha incominciato a cantare professionalmente in uno show televisivo che l’aveva trasformata in una piccola celebrità. A quindici è uscito il suo primo album.
Ancora giovanissima, a Rio de Janeiro, è entrata in contatto coi musicisti della nascente bossa nova.
Aveva vent’anni, nel 1965, quando, con una performance leggendaria che ha concluso nella posizione della crocifissione mentre le lacrime le rigavano gli occhi, ha vinto il primo Festival Nacional de Música Popular Brasileira con la canzone Arrastão, conquistando il Berimbau de Oro.
La vittoria l’ha resa celebre a livello nazionale e le ha dato l’opportunità di condurre, per due anni, Fino da Bossa, programma TV settimanale di musica che ha ospitato i più grandi cantanti brasiliani del suo tempo.
La sua è stata una carriera che per tutti gli anni sessanta ha visto grandi successi musicali, celebri collaborazioni, la partecipazione e conduzione di programmi televisivi, tour internazionali.
Ha suonato e inciso brani in giro nel mondo, all’Olympia di Parigi, a Buenos Aires, Lisbona, Londra e in Svezia.
È stato durante un giro in Europa che, per la prima volta, si è schierata pubblicamente contro la giunta militare fascista che governava il suo Paese. Per le sue scottanti dichiarazioni, è stata minacciata dal governo golpista che ha provato a intimorirla e tacitarla.
È rimasta sotto i riflettori fino alla fine degli anni Settanta, periodo in cui ha realizzato anche ELIS & TOM, con la partecipazione di Jobim, considerato dai critici come il miglior prodotto di musica pop brasiliana di tutti i tempi.
Al Festival di Montreux, nel 1979, è stata omaggiata da un’ovazione durata undici minuti.
Purtroppo, la sua vita personale non rispecchiava i successi esterni. Sempre in lotta, ha cominciato con la difficoltà di smarcarsi da una famiglia convenzionale che la imprigionava, è stata censurata della dittatura che ha provato a imbavagliarla, ha avuto due matrimoni burrascosi e affrontato la difficile responsabilità di restare una donna libera. Ha vissuto tutto troppo presto e troppo intensamente, tanto da rifugiarsi in droga e alcol che ne hanno causato la morte prematura, a soli trentasei anni, il 19 gennaio 1982.
La camera ardente si è tenuta al Teatro Bandeirantes, dove il suo corpo è stato avvolto nella bandiera nazionale brasiliana con il suo nome al posto della dicitura Ordem e Progresso. Un corteo funebre, formato da migliaia di persone, ha accompagnato la sua bara fino al cimitero di Morumbi dove è stata sepolta.
Qualche giorno dopo, centomila persone hanno assistito a un concerto in sua memoria che ha visto la partecipazione delle più grandi musiciste e musicisti brasiliani.
Negli anni a venire sono state organizzate tante manifestazioni in suo onore, le sono state intitolate vie e monumenti per mantenere vivo il suo ricordo.
Elis Regina di nome e di fatto, è rimasta un mito della Musica Popolare Brasiliana.
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