Lisa Germano, raffinata cantautrice e polistrumentista, riservata e intimista, antidiva per antonomasia, ha una formazione classica specializzata nel suonare gli archi, in particolare il violino.
I testi autobiografici, le sue storie, all’apparenza quiete e minimali, nascondono sempre una tensione drammatica. Musicalmente coniuga folk tradizionale, alternative rock, blues nero e classica.
Nata a Mishawaka, Indiana, il 27 giugno 1958, a sette anni già suonava il violino per poi specializzarsi in diversi strumenti a corda.
La sua carriera è iniziata nel 1987, come violinista nei tour di John Mellencamp, il primo a comprendere tutto il suo talento, con cui ha collaborato per sette anni. In seguito si è esibita come supporter dei concerti di Bob Seger e dei Simple Minds e collaborato con David Bowie, Sheryl Crow e Iggy Pop.
Del 1991 è il suo album d’esordio come solista, On the Way Down From the Moon Palace, autoprodotto, in cui ha scritto tutti i brani e suonato tutti gli strumenti e che ha attirato l’attenzione della Capitol Records, con cui ha pubblicato il suo secondo disco, Happiness, del 1993, il più rock, quello in cui, nel pieno dell’epopea grunge, ha cercato di agganciare i suoi malesseri ad architetture sonore più piene, aspre e dissonanti.
Per la sua riservatezza, la natura introversa e intricata delle sue canzoni, sempre lontane da facili appeal commerciali, ha rotto con la major per mantenere la sua libertà artistica con l’indipendente 4AD prima e con la sua etichetta Ineffable poi, per approdare infine alla YoungGod.
Nel 1994 è uscito Geek the Girl, uno dei grandi capolavori degli anni Novanta, concept-album sull’infelicità pervaso da un cupo esistenzialismo. Un calvario di donna ritratto in piccoli pannelli sonori, che abbracciano i temi della solitudine, l’alienazione, l’incapacità di rapportarsi con il prossimo, i sentimenti feriti, la violenza sessuale come nel brano … A Psychopath, che contiene la registrazione della telefonata di una donna, vittima di abusi.
Il quarto album, Excerpts From A Love Circus, racconta l’infanzia tormentata, tra tessiture psichedeliche, tenere ninnananne ed emozionanti blues, con il suo violino ossessivo in sottofondo, a infondere sempre una vena d’inquietudine.
Slide, del 1998, che chiude un decennio di fasti artistici per la cantautrice che non ha mai raggiunto un vero e proprio successo, ha affiancato al lavoro di musicista quello di bibliotecaria a Los Angeles.
Lullaby For A Liquid Pig del 2003 è un lavoro complesso e ambizioso tra sogni inquieti, fragili ballate e atmosfere tenebrose. Trasfigurazioni di sogni, dove il surreale diventa la regola, dove la grammatica è quella istintiva delle libere associazioni e i suoni compaiono e scompaiono.
Nel 2006 è uscito In the Maybe World, per la Young God Records e, al termine di un tour mondiale, nell’autunno del 2009, ha pubblicato Magic Neighbour.
No Elephants del 2013 è un concept sulla relazione tra natura e tecnologia, una raccolta di ballate per pianoforte che a volte utilizzano suoni della natura e talvolta suoni della tecnologia con risultati contrastanti.
C’è chi decide di fare musica nel suo modo, nel suo mondo, nel suo stile, senza sottostare alle regole dello show business e Lisa Germano è esattamente così.
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