Margot Wallström
Politica svedese già ministra degli esteri che ha ricoperto importanti ruoli al Parlamento Europeo
Le società con parità di genere godono di migliore salute, una più forte crescita economica e maggiore sicurezza, oltre a contribuire alla pace.
Si parte dal principio delle tre R: rights, representation e resources, diritti, rappresentazione e risorse.
Per “diritti” si intende il promuovere e affrontare le principali emergenze in materia di parità di genere, come la discriminazione e la violenza sulle donne. Con la seconda R, quella della “rappresentazione”, si punta a garantire la presenza delle donne nei ruoli decisionali, sia pubblici che privati. Infine, con “risorse” si intende la possibilità di distribuire equamente fondi e, appunto, risorse tra uomini e donne.
Margot Wallström è stata Ministra degli Affari Esteri della Svezia dal 2014 al 2019.
Appartenente al Partito Socialdemocratico, ha avuto una lunga carriera nel parlamento svedese e nella Commissione Europea apportando significativi contributi per la tutela dell’ambiente e i diritti delle donne.
È stata la prima rappresentante speciale delle Nazioni Unite sulla violenza sessuale nei conflitti dal 2010 al 2012, Vicepresidente della Commissione europea, Commissaria per le relazioni istituzionali e la strategia di comunicazione, Commissaria europea per l’ambiente e Ministra per la tutela dei consumatori, donne e gioventù.
È stata la prima ministra degli esteri di un paese dell’Unione Europea a voler riconoscere la Palestina come Stato.
Nata a Skellefteå, il 28 settembre 1954, è scesa in politica a soli diciannove anni, a venticinque era già stata eletta al Parlamento.
Nel 2006 è stata votata come la donna più popolare in Svezia, battendo reali e atleti.
L’anno seguente ha presieduto il Consiglio delle donne leader mondiali.
Nel 2009, sempre al Parlamento Europeo, nella commissione guidata da José Barroso è stata vice presidente e responsabile delle Relazioni Istituzionali.
Nel 2014 è diventata ministra degli Affari Esteri nel governo svedese di Löfven I promettendo una politica femminista.
Durante il suo mandato è riuscita a inimicarsi l’Arabia Saudita criticando la mancanza dei diritti delle donne nel paese e minacciando di revocare l’accordo di esportazione di armi. L’incidente diplomatico è stato appianato dal re di Svezia in persona.
Successivamente si è schierata contro le politiche israeliane nei confronti della popolazione palestinese ed è stata dichiarata antisemita e non gradita nello stato di Israele.
Ha contestato anche le politiche turche rispetto al sesso tra minori e per l’accanimento contro la popolazione curda.
Come ministra degli esteri non si è certo distinta per la sua diplomazia, anche se ha dovuto arretrare su alcune dichiarazioni per mantenere il suo ruolo istituzionale.
Nel 2015 ha fatto parte del Comitato per il finanziamento umanitario dell’ONU, in preparazione del World Humanitarian Summit.
Margot Wallström è una donna che non si è fatta spaventare da niente e da nessuno.
Per prima ha aperto un blog al Parlamento Europeo, un luogo aperto dove confrontarsi su temi politici.
È stata insignita con numerosi premi, ha ricevuto diverse lauree ad honorem ed è presidente del Consiglio dell’Università di Lund.
Attualmente è nel direttivo di diverse no profit per la tutela dei diritti umani, di genere e ambientali.
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