Murrawah Maroochy Johnson
Ambientalista aborigena che ha impedito l'apertura di una miniera che avrebbe devastato i suoi territori
Murrawah Maroochy Johnson è l’attivista ambientalista aborigena che ha vinto il Goldman Environmental Prize 2024, per la storica vittoria ottenuta contro la miniera di carbone di Waratah nel Queensland, in Australia.
Con determinazione e grazie alla profonda connessione con la sua eredità culturale, la giovane attivista ha guidato, nel 2021, una causa che ha portato, l’anno successivo, alla negazione del permesso della miniera che avrebbe devastato una riserva naturale.
L’accusa ha utilizzato con successo la nuova legge sui diritti umani del Queensland per argomentare che le emissioni di gas serra della miniera avrebbero danneggiato le tradizioni culturali e la salute dei popoli indigeni.
Uno scontro proverbiale che ha visto intentare una causa contro Waratah coal, società che fa capo al miliardario australiano Clive Palmer che, nel 2019, aveva ricevuto l’autorizzazione dal governo per scavare la miniera per estrarre 40 milioni di tonnellate di carbone all’anno, per 35 anni. Devastando la riserva naturale di Bimblebox e riversando nell’atmosfera 1,58 miliardi di tonnellate di CO2.
Con l’assistenza dello studio legale Environmental defenders office (Edo), Murrawah Maroochy Johnson si è rivolta a un tribunale del Queensland per opporsi alla richiesta di estrazione mineraria. La Corte ha acconsentito a raccogliere le testimonianze dirette dalle persone indigene che abitano quei territori che erano state sensibilizzate sui pericoli che avrebbero corso.
Alla fine il tribunale ha dato loro ragione e stabilito un precedente di portata storica: i tribunali devono ora ascoltare le testimonianze dirette delle popolazioni indigene.
Murrawah Maroochy Johnson, 29 anni, è una esponente Wirdi della nazione Birri Gubba. Cresciuta in una famiglia di resistenti, tutti i componenti della sua famiglia fino al bisnonno, sono stati attivi nella lotta per i diritti delle popolazioni indigene.
La sua militanza è incominciata quando, a 19 anni, il Wangan and Jagalingou Traditional Owners Family Council, organizzazione governativa indigena, l’ha invitata a portare la voce e il contributo delle giovani generazioni, insieme a suo zio, l’artista e custode culturale, Adrian Burragubba, nella campagna contro la miniera di carbone di Adani Carmichael.
Successivamente è diventata co-direttrice della ONG Youth Verdict, che sensibilizza le giovani generazioni sul cambiamento climatico nella regione.
La sua lotta contro la miniera di Waratah è solo una delle tante battaglie che ha affrontato per proteggere la sua terra e la sua cultura e le ha permesso di vincere il Goldman Environmental Prize 2024 prestigioso premio, considerato il Nobel Verde, riservato a chi combatte per l’ambiente contro gli interessi economici e politici.
Il cambiamento climatico è una crisi coloniale.
Per una giustizia ambientale rivendica il ritorno ai principi tradizionali di gestione della terra, che sono in armonia con natura e ambiente. Questo significa che la leadership indigena è essenziale per affrontare il problema e creare un futuro sostenibile.
Nonostante le sfide e le battute d’arresto, come la miniera di Carmichael che ha continuato a funzionare nonostante la sua opposizione, continua a lottare per la sua gente e la sua terra.
Il suo consiglio agli altri attivisti e attiviste è di andare avanti, di prendere una pausa quando necessario e di mantenere viva la resistenza e l’identità culturale.
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