Ho usato il mio corpo e la mia mente per giocare. Li ho usati anche per parlare e cercare di ispirare, dentro e fuori dal campo. Oggi posso dire che alcune di queste parole e gesti sono serviti.
Sara Gama calciatrice e capitana della nazionale italiana, detiene un posto d’onore nella storia del calcio femminile che ha contribuito a far conoscere a un vasto pubblico.
Ha rivendicato diritti e conquistato traguardi, tirando calci al pallone e ai pregiudizi. La sua è una bella storia che racconta di sogni, sacrifici e convivenza nelle differenze.
Per il colore della sua pelle non le sono stati certo risparmiati gli insulti razzisti, accentuatisi quando è diventata capitana della nazionale, ma non si è lasciata travolgere da odio e ignoranza.
Ha sostenuto il professionismo calcistico femminile, chiedendo tutele sociali e previdenziali per le giocatrici.
Per il suo impegno, nel 2018 le è stata dedicata una Barbie con la motivazione: Una grinta in grado di ispirare ogni bambina a perseguire sempre i propri sogni.
Nata a Trieste il 27 marzo 1989 da padre congolese e madre italiana, ha cominciato a giocare a pallone a sette anni, a diciassette ha debuttato in serie A e a diciannove in Nazionale.
Laureata in Lingue e Letterature Straniere all’Università di Udine nel 2017, oltre all’italiano parla l’inglese, il francese e lo spagnolo.
Nominata UEFA Golden Player nell’europeo del 2008, è una delle otto calciatrici inserite nella Hall of Fame del calcio italiano.
Prima donna vicepresidente dell’Associazione Italiana Calciatori dal 2020, è consigliera federale FIGC dal 2018 e fa parte della Commissione Nazionale Atleti del CONI dal 2021. Presiede la commissione Sviluppo Calcio Femminile.
Con la sua passione e il suo talento è stata l’identità del calcio femminile, finalmente libero dall’opprimente paragone con l’equivalente maschile.
Tra Brescia, Paris Saint Germain e Juventus, ha conquistato i palcoscenici più importanti nel calcio per club e internazionale grazie al suo forte carattere e alle sue qualità fisiche e tecniche.
Soprannominata Speedy per la sua velocità superiore alla media, ha debuttato nella nazionale nel 2006, disputando quattro Europei e il Mondiale del 2019. Nel 2008 ha vinto gli Europei con la Nazionale Under 19, unico trofeo conquistato da una Nazionale femminile italiana.
Il 23 febbraio 2024, ha lasciato la nazionale dopo diciotto anni e 140 presenze.
L’ultima partita è stata giocata a Firenze contro l’Irlanda per la UEFA Women’s Nations League. Dopo la gara le sue compagne di squadra l’hanno celebrata indossando parrucche di ricci e una maglia col suo storico numero 3 sulla schiena.
Sara Gama rappresenta la bellezza delle nuove generazioni in un’Italia sempre più contaminata.
Un momento di grande impatto della sua carriera è stato la lettura del discorso al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo il Mondiale del 2019.
“Porto il numero tre sulla maglia. Il numero tre della nostra bellissima Costituzione. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Grazie presidente”.
Attendiamo di vedere le cose che ci riserverà in futuro, perché se una cosa è certa è che Sara Gama è forte, determinata e di grande ispirazione per tante giovani donne.
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