Sethembile Msezane, artista e performer sudafricana che espone in gallerie in tutto il mondo collezionando premi e nomination in importanti festival.
La sua ricerca, combinando fotografia, film, scultura e disegno è profondamente radicata nella storia, nella cultura e nell’identità del suo paese e, in particolare, sull’assenza del corpo femminile nero negli spazi narrativi e fisici della memoria storica.
Le idee filosofiche che la ispirano, relative a solitudine e riflessioni sociali e individuali, travalicano i confini geografici.
Con le sue performance denuncia quanto la società limiti le donne, usa il proprio corpo come una scultura umana, vestita con abiti simbolici per affermare la sua importanza, esistenza e ruolo negli spazi pubblici.
Fa parte del Collettivo di artiste sudafricane iQhiya.
È nata il 24 settembre 1991 a KwaZulu-Natal, è cresciuta a Johannesburg si è laureata e ha conseguito un master in Belle Arti a Cape Town. Una delle sue opere più famose è l’installazione del 2015 Chapungu – The Day Rhodes Fell per sostenere il movimento studentesco che ha chiesto la rimozione della statua dello storico colonizzatore imperialista fautore di gravi repressioni razziste Cecil John Rhodes dall’Università di Città del Capo.
Nel 2017 ha tenuto un talk per TedGlobal.
Speaking through the wall è stata la sua prima performance nel Regno Unito, a Londra nel 2019.
Si è esibita in diverse mostre collettive in giro per il mondo come Women’s Work and the art of Disruptions, Re[as]sisting narratives e Made Visible: Contemporary South African Fashion and Identity.
Sethembile Msezane trasforma il suo corpo in opera d’arte, rivendicando, con fierezza, la sua condizione di donna nera, il passato del suo paese e il futuro che sta contribuendo a costruire.
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