Un giorno, si spera, non sarà necessario assegnare una serata speciale per celebrare dove siamo e quanta strada abbiamo fatto. Un giorno scrittrici, produttrici e tutte le maestranze composte da donne saranno cosa normale, e i ruoli e gli stipendi delle attrici supereranno quelli degli uomini… e i maiali voleranno.
Sigourney Weaver è la poliedrica attrice statunitense che ha impresso un segno indelebile nel mondo del cinema.
La sua capacità di interpretare ruoli complessi e di grande impatto, unita a una versatilità straordinaria, l’ha resa una figura emblematica e di grande ispirazione.
È stata protagonista in tanti film famosi, tra cui spicca la saga di Alien di Ridley Scott che l’ha resa la prima attrice nella storia degli Oscar a ricevere una nomination per un film di fantascienza.
Nel 1989 è stata la prima attrice ad aggiudicarsi due Golden Globe nello stesso anno per i film Gorilla nella nebbia e Una donna in carriera, per entrambi era stata anche candidata all’Oscar.
Nel 1998 si è aggiudicata il BAFTA alla migliore attrice non protagonista per la sua interpretazione nel film Tempesta di ghiaccio di Ang Lee e nel 2011 il Grammy Award al miglior album parlato per Earth.
Nel 2024 è stata premiata col Leone d’oro alla carriera al Festival del Cinema di Venezia.
Capace di passare dal tragico alla commedia con assoluta disinvoltura, ha attraversato oltre quattro decenni di cinema.
Nata col nome di Susan Alexandra Weaver a New York l’8 ottobre 1949, è figlia di Sylvester “Pat” Weaver, presidente della rete televisiva NBC e dell’attrice britannica Elizabeth Inglis.
Ha scelto di farsi chiamare Sigourney quando aveva quattordici anni prendendo spunto dal nome di uno dei personaggi del romanzo Il grande Gatsby di F. Scott Fitzgerald.
Era un’adolescente ai margini che non accettava la sua fisicità quando ha frequentato la Yale Drama School, nei primi anni Settanta.
Il suo primo ruolo al cinema è stato in Io e Annie di Woody Allen del 1977.
Il successo mondiale è arrivato nel 1979, quando è stata la protagonista del film culto Alien e poi dei sequel Aliens – Scontro finale (1986), per il quale riceve la candidatura all’Oscar come miglior attrice protagonista, Alien³ (1992) e Alien – La clonazione (1997).
Dopo aver girato Gorilla nella nebbia nel 1988, in cui interpretava Dian Fossey, antropologa morta tragicamente dopo una lunga lotta per i diritti dei gorilla africani, è diventata attivista e ambasciatrice dell’organizzazione The Dian Fossey Gorilla Fund.
Sigourney Weaver ha sempre interpretato donne forti e non convenzionali, ribaltando cliché e stereotipi di genere.
È emersa uccidendo alieni ed è maturata interpretando donne cattive, sagge consigliere o dottoresse geniali.
Il suo eclettismo l’ha vista impegnata in ruoli molto diversi tra di loro come la criminologa paranoica in Copycat, la strega cattiva in Biancaneve nella Foresta Nera e la dottoressa Grace Augustine nel fortunatissimo Avatar e Avatar – La via dell’acqua.
Ha più volte denunciato il sessismo nel suo ambiente e creato una sua casa di produzione, la Goat Cay.
La sua ultima fatica, Call Jane, presentato in anteprima al Sundance Film Festival 2022 racconta la storia di The Janes, il collettivo femminista che dal 1969 al 1973, ha permesso a quasi 12.000 donne di interrompere la gravidanza in modo sicuro, nonostante fosse illegale.
La carriera straordinaria e il suo impegno a rivoluzionare i canoni hollywoodiani la rendono un’icona senza tempo.
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