Oggi è il compleanno di una donna che nella sua lunga e intensa vita ha battuto molti primati facendosi spazio in un mondo tutto al maschile.
Wally Funk, aviatrice statunitense, ha volato professionalmente dal 1958 al 2019 accumulando circa ventimila ore di volo. Ha insegnato a pilotare un aereo a tremila persone.
È stata la prima donna a ricoprire il ruolo di investigatrice della sicurezza aerea, prima istruttrice di volo civile, prima ispettrice della Federal Aviation Administration e, nel 2021, la persona più anziana mai stata nello spazio.
Nata col nome di Mary Wallace Funk a Las Vegas il 1º febbraio 1939, è cresciuta a Taos. Fin da piccola amava gli aeroplani, li osservava decollare e atterrare nell’aeroporto più vicino e li costruiva con i materiali di scarto trovati nel negozio dei genitori. A nove ha ricevuto la sua prima lezione di volo.
Alle scuole superiori desiderava seguire corsi di meccanica ma non le era consentito perché era una ragazza. A sedici anni è entrata allo Stephens College di Columbia dove è stata la migliore allieva. Aveva già una licenza di volo a diciassette anni quando ebbe un brutto incidente sugli sci che sembrava aver compromesso per sempre la sua possibilità di camminare, ma non si è mai scoraggiata.
A venti era già un’aviatrice professionista.
Il suo primo lavoro è stato a Fort Sill, in Oklahoma, come istruttrice di volo civile di sottufficiali e incaricati dell’esercito degli Stati Uniti.
Nel 1961 ha partecipato al programma Women in Space, per far parte del Programma Mercury della Nasa, il primo a prevedere missioni spaziali con equipaggio, che ha visto l’astronauta Alan Shepard come primo americano nello spazio. Era la più giovane delle venticinque donne che vi hanno partecipato. Solo in tredici superarono le selezioni, i media dell’epoca soprannominarono il gruppo Mercury 13 o FLATs (First Lady Astronaut). Insieme alle altre venne sottoposta a test complessi e ogni genere di esame, da quelli del sangue a pratiche più estreme come un test di galleggiamento al buio in una vasca di deprivazione sensoriale, dove è rimasta per 10 ore e 35 minuti battendo ogni record. Era la candidata migliore che avessero mai visto.
Ma il programma venne cancellato dalla NASA che aveva sollevato dubbi sul fatto che le donne potessero essere adatte alle missioni aerospaziali.
Ci ha riprovato ancora, ma senza successo, eppure era la migliore, ma gli Stati Uniti negli anni sessanta non erano pronti per una donna astronauta.
Dopo la delusione, ha accettato un lavoro come istruttrice di volo certificato, charter e pilota capo presso una compagnia di aviazione a Hawthorne, in California.
Aveva fatto richiesta di pilota commerciale per diverse compagnie aeree, ma veniva sempre respinta in quanto donna.
Nel 1971 è diventata ispettrice di volo della Federal Aviation Administration. Nel 1973 è stata la prima specialista programmatrice di analisi dell’affidabilità dei sistemi e l’anno successivo la prima a ricoprire il ruolo di ricercatrice sulla sicurezza aerea. Ha indagato su 450 incidenti aerei e partecipato a molte gare aeree con grandi risultati.
Dopo undici anni di servizio di investigazione sulla sicurezza aerea, nel 1985, ha lasciato l’incarico.
Come consigliera per la sicurezza della FAA, l’anno successivo è stata l’oratrice per gli Stati Uniti al World Aviation Education and Safety Congress.
Nel 1987 è stata nominata capo pilota presso l’Emery Aviation College di Greeley, Colorado, dove aveva l’incarico di supervisionare l’intero programma di volo.
È stata capo pilota per cinque scuole di aviazione in tutto il paese. Fino al 2019 ha volato ogni sabato come istruttrice di aviazione.
Il 20 luglio 2021, a 82 anni, è riuscita finalmente a realizzare il sogno di andare nello spazio, sul primo volo con passeggeri della Blue Origin di Jeff Bezos.
Attualmente vive in Texas, continua a praticare sport e si dedica al restauro di automobili d’epoca. Che donna inarrestabile!
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